"Natività riflessa"
Coglie,
l'origlio
sformato a ventosa sul tramezzo,
lo schioccar degli sbaciucchi
l'origlio
sformato a ventosa sul tramezzo,
lo schioccar degli sbaciucchi
impressi con gaudio sulle ganasce dei vicini,
e poi confuso
il cicaleccio di convenevoli, ciarle ed auspici,
a soverchiare la solennità delle nènie papali,
risate argentine,
ovazioni nei battimani
e poi confuso
il cicaleccio di convenevoli, ciarle ed auspici,
a soverchiare la solennità delle nènie papali,
risate argentine,
ovazioni nei battimani
alle pietanze della cuciniera pasciuta,
lo schiaffo brusco del sughero a scalfire il soffitto,
lo scontro stridulo dei calici
a sancìre aria di giubilo.
lo schiaffo brusco del sughero a scalfire il soffitto,
lo scontro stridulo dei calici
a sancìre aria di giubilo.
Sbeffeggio per il villano,
le dìspute bonarie
nelle "smazzate" patriarcali
ed il rimescolìo legnoso a frugar bottoni
dal sacco logoro delle tombolate
gongolanti ceci e spicci.
Desolate,
nel covo,
le matasse di fumo bigio s'inerpicano disordinate
tracciando il passo
alla cresta delle fiamme biforcute:
sprecata quella brace
per un asceta,
discepolo squassato di lesa dignità.
sprecata quella brace
per un asceta,
discepolo squassato di lesa dignità.
Auspicabile battere il tempo sul tempo
e catapultarsi inebetito
fino al giorno consacrato al battesimo
del vostro redentore.
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"Nell'orto di Giuda"
Come accidente
deraglia dal fosco presente,
fustigando pensieri da regina
cavalcioni
in sella alla saggìna.
in sella alla saggìna.
Nobile galoppata
fino alla frontiera,
fino alla frontiera,
bordùra spinata
invalicabile barriera,
invalicabile barriera,
solca cruda quell’orto,
capèstro d'un Giuda giovane
e già morto.
Quella mènte vigliacca
pròfuga e baldracca,
viaggia sciatta in terza classe
sui binari morti dell'impasse,
perseverando
immolata zimbella
a scucìr ancor patata
fior fior di gabella.
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ostra liriche ed aforismi
"Ci sono scrittori che riescono a esprimere
già in venti pagine, cose per cui talvolta
mi ci vogliono addirittura due righe"
mi ci vogliono addirittura due righe"
[Karl Kraus (1874-1936) saggista, poeta e aforista satirico]
"Tempo al tempo"
Condanna il mio amore
quando non ti tormenta,
assolvi la mia indifferenza
assolvi la mia indifferenza
quando ti ferisce,
arresta la picchiata sotterranea,
liberami dai ragli da baraccone,
rinvia ogni giudizio
alla siesta insonne della cicala.
Friniranno allora baci in attrìto
ad assalire vèntre di madre e sposa
ed uno,
uno soltanto si districherà sul tuo pube
con gli stessi turbamenti di mille
tenuti tutti insieme
dalle stringhe dei miei desideri.
arresta la picchiata sotterranea,
liberami dai ragli da baraccone,
rinvia ogni giudizio
alla siesta insonne della cicala.
Friniranno allora baci in attrìto
ad assalire vèntre di madre e sposa
ed uno,
uno soltanto si districherà sul tuo pube
con gli stessi turbamenti di mille
tenuti tutti insieme
dalle stringhe dei miei desideri.
"Ambarabà" (stralci)
"....fracassando il silenzio ritemprante
degli spiriti,
in una notte di nuvole cavalline,
accovacciato sul trespolo dell'allocco,
pilucco radici essiccate di passiflora
e rigùrgito
umori acidi
di mezza vita".
accovacciato sul trespolo dell'allocco,
pilucco radici essiccate di passiflora
e rigùrgito
umori acidi
di mezza vita".
"Uggia marina"
Mentre arduo,
bracco l’evoluzione irregolare
d'uno svolazzo di gabbiano,
ascolto la risacca
che s’infrange con me
sullo scoglio adamantino
dei crucci vespertini.
bracco l’evoluzione irregolare
d'uno svolazzo di gabbiano,
ascolto la risacca
che s’infrange con me
sullo scoglio adamantino
dei crucci vespertini.
ostra liriche ed aforismi
"Ciò che sfugge alla logica
è quanto v'è di più prezioso
in noi stessi"
[Andrè Gide (1869-1951) scrittore]
è quanto v'è di più prezioso
in noi stessi"
[Andrè Gide (1869-1951) scrittore]
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"Hamlet today"
Dèstati oh principe ritroso
che patendo gusci spiralati,
a passo di lumaca,
flemmatico percorri il dedalo viscido dei crocicchi
sparpagliati nelle congiure della ghirba.
E' azzardo ed olocausto inseguire
quella filante scìa di bava contagiosa
che ti porti appresso.
quella filante scìa di bava contagiosa
che ti porti appresso.
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